giovedì 10 gennaio 2013

Da Philip Kotler: 2013 e Marketing 3.0

L’Italia é uno strano paese e le vicende degli ultimi anni lo mettono sempre più in risalto. Sarà la superficialità o l’individualismo sfrenato degli italiani, ma in questo Paese non si riesce a far tesoro dei buoni esempi e a staccarsi dai vecchi modelli acquisiti e consolidati, al massimo e con risultati devastanti si tiene tutto e ci si stratifica sopra le novità, evitando accuratamente di vagliare la qualità e selezionare il grano dal loglio. Il tutto a vantaggio delle etichette e dei contenitori, senza curarsi dei valore e dei contenuti. Questo approccio vale per tutto e quindi anche per il marketing. Una tecnica che dovrebbe puntare sempre più alla coralità e alle sinergie comparate e invece, come in un campetto di periferia, qualcuno lancia un nuovo pallone ed ecco tutti i players a corrergli dietro con gli occhi a terra senza guardare altro. E’ successo con la Rete e tutti dietro alla Rete senza tener conto di tutto quello che vi si era costruito intorno. Adesso si sta consolidando la socialnetworking vision ed ecco che tutti corrono dietro ai miracoli di Linkedyn, Twitter, Facebook e compagni. Non si fa che parlare di socialmedia marketing e pare che tutto il resto non conti più quasi nulla. Mentre la vera difficoltà é e sarà quella di integrare il tradizionale e l’innovazione, distillando una sinergia che potrebbe portare risultati davvero straordinari per la crescita sostenibile. Senza rottamare nulla se non le promesse impossibili e l’improvvisazione mascherata da improbabili inglesismi.
“Il marketing è un settore in continuo cambiamento, è molto difficile parlare del futuro. Credo che tutto dipenderà dalla digitalizzazione e anche da ciò che chiamiamo Big Data; potremo essere sempre più precisi e raggiungere in modo più efficace ogni persona con il messaggio giusto al momento giusto e nel luogo giusto, se sapremo di più sui nostri consumatori. Questo è il futuro”. Ecco l’ estrema sintesi del messaggio di Philip Kotler, il grande guru del marketing 3.0 che ci viene recapitatao dal World Business Forum 2012. Kotler ci spiega infatti quale sarà la naturale evoluzione del marketing al tempo dei social network, quella disciplina che lui stesso ha contribuito a fondare e che ha sempre definito in bilico tra arte e scienza.
Per il grande maestro del marketing, siamo già nell’epoca del Marketing 3.0 quella in cui i brand sono anche interessati al benessere del consumatore e a quello della società.
Continua Kotler nel suo intervento al WBF: “L’Italia ha dimenticato il marketing” mettendo in risalto che, forse per comodità, ma io credo anche per ignoranza degli operatori e della imprese, si sia puntato ancora una volta a premiare la quantità a discapito della qualità e della ricerca. In altri mondi il marketing è un propulsore dello sviluppo, mentre in italia é un sistema per sbarcare il lunario.
“I call center non sono marketing”, ci urla Kotler. “Essere tempestati di offerte a qualsiasi ora del giorno; a questo è stato ridotto il marketing, mentre il nostro mondo ha sempre più bisogno di bellezza, l’Italia deve offrirne un po’ della sua”. Come ricorderà chiudendo il suo applauditissimo intervento, ammonendo gli italiani: “Continuate a sfruttare i vostri tesori. Donate un po’ della vostra bellezza al mondo!”

Un augurio e un invito al quale anche io, nel mio piccolo mi associo, anche perché rinunciare alla nostra capacità endemica di capire e trasferire i volori del bello é un lento suicidio che ci porterà sempre più in basso verso un declino senza ritorno. E’ quindi agli uomini del marketing e della comunicazione 3.0 che mi rivolgo: puntiamo sull’arte, sulla cultura, sulla bellezza, sulla creatività e smettiamo di contare i grandi numeri. Solo facendo così imparereremo tutti a scegliere e a determinare il nostro futuro evitando di consumare per il gusto di farlo. Per un futuro che non sia più fondato sul “prendi i soldi e scappa”, come se la teoria dei Maya dovesse realizzarsi sempre il giorno dopo.

Mario Morales Mofino

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